Fabrizio Izzi (Aquila)

Archivio Andrea Baldocchi Accreditato presso Michael Shamansky, New York Piombino.

Fabrizio Izzi e il senso del sacro.
L’universo pittorico di Fabrizio Izzi afferma una esplicita dimensione trascendente; per l’artista abruzzese è necessaria difatti una visione che renda l’opera d’arte un punto di riferimento spirituale. I paesaggi si fanno surreali, le montagne divengono simboli ai quali, però, corrisponde certamente un contenuto voluminoso e colto che fluttua all’interno di un campo d’azione sacro. Sacro perché Izzi sonda con rispetto icratico lo stupore e le emozioni che ci vogliono meravigliare quotidianamente e che sono l’inesausta molla motrice che spinge il giovane artista verso creazioni sature di colori eleganti, morbidi, sensuali. Anche la figura umana accetta la sfida e sprigiona un valore sacrale che è segno distintivo dei profondo immaginario di Fabrizio Izzi -- i segni dei volti ci appaiono luminosi e splendenti, quasi come una manifestazione divina. E, per un attimo, sembrano perdere la loro esperienza formale per apparirci come lampi inaspettati, come sogni fugaci, come visiorn ultraterrene. Le figure nascono solitarie e vivono eremite in un mondo incapace di trasmettere cultura ed amore; Fabrizio Izzi ammorbidisce i lineamenti rendendoli inafferrabili e concede, nel contempo, una estrema espressione di serena innocenza a visi che sfiorano le nuvole e carezzano lo spirito delle cose, in un riuscito tentativo dì salvaguardare, attraverso la pittura, l’iconografia del sacro. Che davvero si esalta nelle mani di Izzi producendo effetti lirici di elevata qualità, tra luci appena smorzate in iontane reminiscenze barocche.
Andrea Baidocchi


Natura morta

Olio su tela

70x50

2008


Notturno

Olio su tela

60x70

2009


Darfur

Olio su tela

50x70

2009


Animus e Anima

Olio su tela

70x100

2009

Fabrizio Izzi
Posta elettronica: fabrizioizzi@alice.it