Giuseppe della Volpe nasce ad Aversa (CE) ,dove attualmente vive e lavora, nell'anno 1962. Dopo la licenzia media frequenta per pochi mesi il liceo artistico e opera nel campo artistico dal 1993 e sin da bambino è sempre stato affascinato da tutto ciò che sa di colore. Nell'anno 1990 viene rapito dall'arte sorrentina (antica tecnica del cesello) e, dopo anni di intenso studio e di appassionate ricerche, attraverso libri e contatti con le botteghe di maestri artigiani del legno di sorrento, apprende la tecnica della tingitura del legno, con metodi e tempi di essiccazioni. Nasce cosi la sua singolare tecnica che lui stesso ama definire: "incisione a freddo su legno". Mentre qualcuno lo ritiene l'anticonformista; lui invece dice: "Come il contadino solca la terra, io solco le mie tavole, dove germogliano i miei sogni, le mie paure, le mie vittorie, delle mie più recondite emozioni". Il suo motto è: "Non stare fermo quando tutto si muove intorno a te". Collabora da diversi anni con testate giornalistiche, fornendo notizie di mostre ed eventi sia nella sua città che di paesi limitrofi, collabora col periodico "Arte & Cultura" di Alba (cn). Da anni è socio a diverse accademie d'arte quali: Accademia darte di Roma, Accademia internazionale Greci Marino e Accademia del Verbano di Vercelli, è socio, con medaglia aurea, presso l'Accademia del fiorino di Prato, e cavaliere accademico, con medaglia aurea, presso l'Accademia della F.I.A.F.T. nella città di Terni. Gli e stata conferita la laurea, Honoris Causa, in dottore e scienza della comunicazione visiva, presso l'Accademia Santa Sara di Alessandria; gli e stato conferito il titolo di accademico d'onore nella sezione "Arti figurative" presso l'Accademia di S.Sara di Alessandria, è stato per diversi anni socio U.C.A.I. nella sezione provinciale nella città di Caserta e nella sezione di Genova. Inoltre aderisce dal 98 al progetto "Ars Supra Partes" ideato e curato dal critico d'arte Carlo Roberto Sciascia e viene seguito da anni dal prof. Gianni Latronico: critico di Matera. Partecipa attivamente a mostre e rassegne d'arte nazionali ed internazionali, ottenendo consensi dal pubblico e dalla critica specializzata. Le sue opere figurano in musei, comuni e collezioni private.
DAFNE: NUOVA METAMORFOSI IL CANTO DI DAFNE
incisione + acrilici
cm 70 x 100
2006
Ti imploro o dio dell'Olimpo
io tremo davanti al suo carro infuocato
la sua luce abbaglia il mio sguardo.
Ti imploro oh dio dell'Olimpo
solo un capriccio di dei
Lascia libera l'anima mia di donna.
Fai di me legnosa figura,
fresche fronde
mute le labbra
Che siano le creature del cielo la mia voce
e che il vento la porti lontana.
Non più braccia d'avorio,
ma rami nodosi,
addio affusolata mano,
sei foglia d'autunno.
Che sia mio padre unico nutrimento,
i fiume che dà vita.
Elena Faralli 12.9.2006
CLOTO: LA FILATRICE
incisione + acrilici
cm 70 x 140
2006
Il mio pensiero artistico, non è altro che la mia ricerca del "Pan" che era in me e che e andato perduto con il consumismo e l'irreale mondo in cui viviamo. I miei "Sogni ad occhi aperti" come quelli di un bambino con le mani unte da una caramella, sono forme espressive verso fruitori collettivi e individuali; non sono altro che un mezzo per poter vivere nella realtà sognante e punto d'impatto verso l'universo. I mie tagli, i punti di fuga, la materia da me usata, a volte grezza come la terra e la sabbia, si fondono e come una crisalide, si rinnova e si plasma con me giorno per giorno, tavola dopo tavola. Da qui il mio invito ad osservare non con gli occhi di chi guarda senza vedere, ma di chi osserva attentamente: la mia non vuole essere una presunzione di onnipotenza (opinione che ci si può fare per colpa del mio carattere sognante che di tutto per scontato e risolvibile), ma un invito a guardare nel mio intimo, non con la superficialità di ciò che appare alla visione collettiva, a scoprire il mio "animare-emozionare-ascoltare, prendendo piena consapevolezza di me stesso e del mio cercare di far carpire tutta l'emozionalità del mio dormiveglia, i miei sogni che vanno oltre ogni limite immaginabile, si concretizzano attraverso corpi di donne, cavalli, stanze vuote, ed un pensiero va verso il divino; quindi la dura materia da me usata si riordina e si plasma, elevandosi verso la propria natura, abbattendo ogni barriera materiale. Da un pensiero preso in prestito da M. Ficino: "La conoscenza di tutto, comincia dalla conoscenza di sè".
L'AMICA DI TESEO
incisione + acrilici
cm 40 x 120
2006
quel filo sottile stava per rompersi...
quanto lavoro...
la anima ferita per le silenziose stanze...
EUNOMIA-IRENE-DICHE
incisione + acrilici
cm 50 x 160
2006
CASSANDRA: PRIGIONIERA DI
incisione + acrilici
cm 50 x 70
2005
Giuseppe Della Volpe
Posta elettronica: giuseppedellavolpe@email.it
Cell. 334 17 85 970