Il linguaggio è un sistema di comunicazione tra individui.
L’uomo possiede, oltre a un linguaggio verbale assai articolato, diversi linguaggi non verbali che si possono esprimere con movimenti del corpo, soprattutto delle braccia e della faccia. Vi sono inoltre degli atteggiamenti para-linguistici (intonazione, pianto, riso, sbadiglio, sospiro, interruzione), che servono, da soli o insieme al linguaggio orale, a esprimere le proprie emozioni.
Tra i linguaggi non verbali sono da prendere in considerazione anche l’uso dello spazio (una stanza più grande ad una persona più importante, il tenere a distanza una persona in segno di rispetto o starle vicino in segno di confidenza) e l’utilizzo di certi artefatti, come abiti e cosmetici che molto spesso servono più delle parole.
Un importante linguaggio non verbale è il linguaggio dei segni. Esso è un vero e proprio linguaggio naturale: esperimenti di neurolinguistica dimostrano che, se la lingua dei segni viene acquisita come lingua nativa, coinvolge le stesse aree cerebrali di una lingua naturale.
Ecco un filmato di esempio e poi commentiamo…
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Vi sono differenze significative nei modi di esprimersi degli appartenenti alle diverse classi sociali. Non è solo la pronuncia a imprimere alla lingua una marcatura di classe, ma il lessico usato è un indicatore altrettanto evidente. Non solo certe parole ricorrono con più frequenza in una classe che in un’altra, ma la ricchezza semantica aumenta molto nettamente salendo la scala sociale. Data la diversità del repertorio generale linguistico delle classi inferiori e superiori, nell’istituzione scolastica, indipendentemente dal quoziente intellettivo degli alunni, sono favoriti gli alunni provenienti da classi medie che, con una maggiore ricchezza lessicale, hanno una maggiore facilità a superare gli anni scolastici. Questo perché la scuola altro non è se non un’istituzione che si occupa della trasmissione di codici linguistici elaborati.
Un’altra variante della diversità linguistica risiede nel genere, infatti uomini e donne posseggono spesso un lessico differente.
Ancora, un’altra differenziazione storica è quella del linguaggio urbano e quello contadino.
Infine, molto sviluppato in epoca moderna è il linguaggio specialistico. I linguaggi tecnici sono il prodotto della crescente specializzazione del sapere e delle conoscenze. L’acquisizione di un sapere specialistico comporta inevitabilmente l’acquisizione di un linguaggio specialistico che richiede un lungo periodo di addestramento e che serve alla comunicazione all’interno della cerchia ristretta degli esperti.
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Altri linguaggi non verbali, vediamo insieme un liguaggio fatto di segni
Succede sempre più spesso di vedere in televisione (soprattutto in alcuni telegiornali) un interprete che muovendo le mani traduce le parole in Lingua dei segni. Quei rapidi movimenti delle mani, i segni, sono una vera e propria lingua, con una grammatica e una sintassi. Ogni nazione ha una propria lingua dei segni, infatti Lis è un’abbraviazione che sta per “Linguaggio italiano dei segni“.
Vediamo insieme un esempio…
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Ecco l’alfabeto senza i suoni
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Artemaestra Educational
Un progetto a cura del Prof. Gianni Spadavecchia
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